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lunedì 28 marzo 2011

Fabrizio De Andrè - Un giudice


Rem           Solm             La7         Rem
Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura,
                  Solm         Do7         Fa
ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente,
           Solm         La7         Sib
e la curiosità di una ragazza irriverente,
                Solm            Do7                      Fa
che vi avvicina solo per un suo dubbio impertinente:
                   Solm           La7             Sib
vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani,
                  Solm           Do7          Fa
che siano i più forniti della virtù meno apparente,
Solm          Rem             La7  Rem                    La / Re
fra tutte le virtù la più indecente.                 


Rem                       Solm        La7         Rem
Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti,
                  Solm         Do7         Fa
è triste ritrovarsi adulti senza essere cresciuti,
                        Solm                  La7         Sib
la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo,
                              Solm            Do7          Fa
fino a dire che un nano è una carogna di sicuro,
Solm                Rem                    La7     Rem                                 La/Re
perchè ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo.
Rem               Solm               La7            Rem
Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore
                           Solm           Do7                Fa             
che preparai gli esami e diventai procuratore,
                              Solm                        La7                  Sib
per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale
                         Solm                   La                           Sib
porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale:
              Rem             La7                                          Rem                La/Re
giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura non dispensò dal buonumore
a chi alla sbarra in piedi diceva "Vostro Onore"
e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi nell'ora dell'addio,
non conoscendo affatto la statura di Dio.

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