LA Generale, dietro la collina ci sta la notte crucca e assassina, RE e in mezzo al prato c'è una contadina, LA FA#- curva sul tramonto sembra una bambina, SI- di cinquant'anni e di cinque figli, LA venuti al mondo come conigli, MI partiti al mondo come soldati LA e non ancora tornati. RE LA RE MI LA Generale, dietro la stazione lo vedi il treno che portava al sole, non fa più fermate neanche per pisciare, si va dritti a casa senza più pensare, che la guerra è bella anche se fa male, che torneremo ancora a cantare e a farci fare l'amore, l'amore delle infermiere. Generale, la guerra è finita, il nemico è scappato, è vinto, è battuto, dietro la collina non c'è più nessuno, solo aghi di pino e silenzio e funghi buoni da mangiare, buoni da seccare, da farci il sugo quando è Natale, quando i bambini piangono e a dormire non ci vogliono andare. Generale, queste cinque stelle, queste cinque lacrime sulla mia pelle che senso hanno dentro al rumore di questo treno, che è mezzo vuoto e mezzo pieno e va veloce verso il ritorno, tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore.
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mercoledì 30 marzo 2011
Francesco De Gregori - Generale
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